VERONA: Le nozze di Figaro – W.A.Mozart, 25 gennaio 2023 a cura di Silvia Campana

VERONA: Le nozze di Figaro – W.A.Mozart, 25 gennaio 2023 a cura di Silvia Campana

  • 30/01/2023

Le Nozze di Figaro

di Wolfgang Amadeus Mozart

Commedia per musica di Wolfgang Amadeus Mozart


Direttore Francesco Ommassini
Regia, scene e costumi Ivan Stefanutti

Personaggi e Interpreti:

  • Figaro Giulio Mastrototaro
  • Susanna Sara Blanch
  • Il conte d’Almaviva Alessandro Luongo
  • La contessa d’Almaviva Gilda Fiume
  • Cherubino Chiara Tirotta
  • Marcellina Rosa Bove
  • Don Bartolo Salvatore Salvaggio
  • Don Basilio Didier Pieri
  • Don Curzio Matteo Macchioni
  • Barbarina Elisabetta Zizzo
  • Antonio Nicolò Ceriani
  • Una contadina Manuela Schenale
  • Una contadina Tiziana Realdini

Assistente a regia e scene Filippo Tadolini
Luci Claudio Schmid

 Teatro Filarmonico, 25 gennaio 2023


Di buon auspicio è apparsa la bella produzione de “Le nozze di Figaro“ presentata dal teatro Filarmonico di Verona quale spettacolo inaugurale della sua stagione 2023.

photo©Ennevi

Ivan Stefanutti, per questo spettacolo originariamente pensato  nel 2022  per il Teatro Nuovo Giovanni da Udine, sviluppa in modo molto elegante e lineare la drammaturgia creata da Da Ponte, cercando di lavorare con attenzione sui profili dei vari personaggi in linea con la struttura drammaturgica voluta dall’autore con leggerezza ed una certa fluidità nella narrazione.

Nonostante nulla di nuovo venga detto né suggerito e ad oggi una lettura di questo tipo possa apparire un po’ limitata, considerati gli infiniti spunti che la partitura offre, la produzione ha l’indubbio pregio oggettivo di accompagnare il pubblico con giusta misura all’interno della folle giornata creata dalla formidabile coppia Mozart/ Da Ponte cosa non certo facile, data anche l’impegnativa durata dell’opera, qui peraltro presentata nella versione integrale con tutte le arie ed i recitativi aperti.

photo©Ennevi

Stefanutti realizza una struttura scenica (da lui ideata così come i costumi in collaborazione con Filippo Tadolini e Stefano Nicolao) che potrebbe definirsi visivamente quasi come una scatola acustica (ma con esito opposto)  entro la quale tutto avviene e sulla quale si aprono alcune funzionali porte ma, a parte qualche bella idea atta a suggerire l’eccesso di grandiosità caratteristico dell’epoca dei Lumi, pur al suo crepuscolo, tutto sembra completarsi e risolversi in questa sola dimensione e forse, ad oggi, è un po’ troppo poco.

A questo calibrato meccanismo scenico corrispondeva un ancor più misurato equilibrio musicale.

Il ritratto della Contessa offertoci da Gilda Fiume brilla per la significativa sinergia tra il suo strumento, sempre più cesellato da un attento controllo tecnico, ed un equilibrio nei colori e nelle sfumature che la sospinge verso una dimensione interpretativa trasversale e di attenta e sfaccettata modernità.

photo©Ennevi

Grazie ad un taglio espressivo sempre in perfetta sintonia con il personaggio, Alessandro Luongo tratteggia un Conte molto ombroso e, pur apparentemente impostato entro una sommaria cornice dorata, sempre molto controllato ed in balia della sua stessa superficiale e vanesia natura. Sempre elegante e vocalmente equilibrato l’artista ci ha offerto così una prova completa ed un ritratto convincente.

Sara Blanch ha delineato la sua Susanna con bella completezza attraverso precisione tecnica, timbrica morbida e briosa, ma mai banale, intensità interpretativa.

photo©Ennevi

Vivo, convincente e dai tratti di un’intensa e seduttiva fanciullezza il Cherubino di Chiara Tirotta, che, tramite un uso corretta della preziosa vocalità, ha colto perfettamente nel segno.

Un po’ troppo ai margini del suo carattere, sacrificato proprio nel suo lato più ombroso e sociale, si è mosso il Figaro scolpito da Giulio Mastrotaro attraverso uno strumento di notevole bellezza e spessore timbrico.

Molto bene anche la corretta e disinvolta Marcellina assai ben interpretata da Rosa Bove e l’ottimo Didier Pieri quale Don Basilio.

Corretto e professionale il Don Bartolo tratteggiato da Salvatore Salvaggio.

photo©Ennevi

Puntuali Elisabetta Zizzo (Barbarina), Matteo Macchioni (Don Curzio) e Nicolò Ceriani (un irresistibile Antonio).

Completavano il cast Emanuela Schenale e Tiziana Realdini (due contadine).

Bene il Coro della Fondazione diretto da Ulisse Trabacchin.

photo©Ennevi

Francesco Ommassini alla guida dell’Orchestra della Fondazione ha trovato un efficace taglio interpretativo, realizzando un giusto equilibrio e diversificando i colori nell’ambito di una lettura che ben è riuscita a combinare un serrato dinamismo con una lettura invece di equilibrata e morbida compostezza.

Un teatro non completamente gremito ma sostanzialmente pieno ha accolto gli applausi di un pubblico entusiasta e coinvolto, siglando davvero un ottimo risultato per la Fondazione.

Silvia Campana

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