VERONA: Carmen – Georges Bizet, 14 e 31 luglio 2022 a cura di Silvia Campana

VERONA: Carmen – Georges Bizet, 14 e 31 luglio 2022 a cura di Silvia Campana

  • 02/08/2022

Carmen

opéra-comique in quattro atti

di Georges Bizet

su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy

 


Direttore Marco Armiliato

Regia e Scene Franco Zeffirelli

Personaggi e Interpreti:

  • Carmen  J’Nai Bridges
  • Micaela Gilda Fiume, Maria Teresa Leva
  • Frasquita Daniela Cappiello, Caterina Sala
  • Mercedes Caterina Dellaere
  • Don José Vittorio Grigòlo, Roberto Alagna
  • Escamillo Gëzim Myshketa
  • Dancario Jan Antem
  • Remendado Vincent Ordonneau
  • Zuniga Gabriele Sagona
  • Morales Alessio Verna

Costumi Anna Anni

Coreografia El Camborio ripresa da Lucia Real

Orchestra, Coro, Ballo e Tecnici della Fondazione Arena di Verona

Maestro del Coro Ulisse Trabacchin

Coordinatore del Ballo Gaetano Petrosino

Coro di Voci bianche A.LI.VE. diretto da Paolo Facincani

Con la partecipazione straordinaria della Compañia Antonio Gades

Direttore Artistico Stella Arauzo

 

Arena di Verona, 14 e 31 luglio


La stagione areniana veronese prosegue, durante questa calda estate, rinnovando molto frequentemente gli artisti impegnati nelle diverse produzioni ed offrendo dunque un panorama di voci molto ricco ed interessante.

Nel caso di Carmen il cast si mostra ora completamente differente rispetto alla Première ed arricchito, ad ogni nuova recita, di presenze particolarmente interessanti.

Arena di Verona: Carmen – Georges Bizet, photo©Ennevi

A più di un mese dall’inaugurazione lo spettacolo appare più calibrato e sembra voler recuperare in parte lo spirito zeffirelliano di cui si pone come alfiere: dunque fascinosi colpi d’occhio e maggior cura di quei particolari che alla prima risultavano un po’ sfocati.

Il ruolo della compagnia A.Gades si conferma punta di diamante e, pur preponderante (ma la scelta registica è ben precisa e già ne parlai in occasione della mia recensione della Prima), risulta funzionale allo spettacolo, artisticamente preziosa e portatrice di un carisma potente che in molti casi fa da traino alla drammaturgia, spesso fiacca, della pièce.

J’Nai Bridges ci regala una protagonista nel suo complesso assai oleografica e ad oggi poco assimilabile alla nostra sensibilità che la cornice scenografica non può certo giustificare.

La sua gitana infatti, risolta con una vocalità interessante ma spesso periclitante in acuto e sfociante in effetti sguaiati peraltro vocalmente mal risolti (IV Atto), contribuisce a tratteggiare un ritratto di donna assai distante dalle complesse sfaccettature che rendono questo carattere ancora oggi così coinvolgente ed attuale. Un’interpretazione indubbiamente professionale ma drammaticamente piatta e questo, anche e soprattutto in Arena dove ogni intenzione viene decuplicata, può diventare un problema non indifferente.

Arena di Verona: Carmen – Georges Bizet, photo©Ennevi

Come Escamillo Gezim Mishketa ha delineato una personalità giustamente dominante anche grazie ad un timbro tonante che, pur non estremamente raffinato, ha contribuito comunque a costruire un carattere che, soprattutto nel II Atto, è apparso scenicamente convincente.

Cambiato anche il quartetto Frasquita, Mercedes, Dancairo e Remendado interpretati rispettivamente da Caterina Sala, Caterina Dellaere, Jan Antem e Vincent Ordennau che hanno mostrato complessivamente delle vocalità assai interessanti, costante attenzione musicale ed una convincente e misurata presenza scenica.

Cambiato anche l’interprete di Morales, interpretato dal solido Alessio Verna.

Nelle recite cui ho assistito mutavano ulteriormente i ruoli di Micaela in cui si alternavano Gilda Fiume (14/7) e Maria Teresa Leva (31/7) e Don Josè dove a passarsi il testimone erano Vittorio Grigolo (14/7) e Roberto Alagna (31/7).

Il personaggio di Micaela, come è noto, è uno dei più bistrattati del repertorio di tradizione; perennemente inchiodato ad una visione da angelo del focolare che ne appiattisce totalmente il carattere privandolo di ogni autorità drammatica, questo cela in realtà una personalità tutt’altro che fragile e rappresenta perfettamente quel tipo di donna, presente in ogni società ed in ogni tempo, che lotta, esattamente come Carmen, per ciò che crede e, in questo senso, le due interpretazioni riescono bene ad evidenziare le differenze tra i due profili.

Gilda Fiume canta benissimo, è sempre assai corretta musicalmente ma rischia di chiudere il suo personaggio in quella gabbia di caratterizzazione di maniera che non la porta al di là di una corretta esecuzione, Maria Teresa Leva al contrario sacrifica un po’ la sua linea vocale ma si concentra sulla visione di una Micaela più volitiva ed energica, che si pone come diretta antagonista di Carmen. Due diversi ma ottimi profili interpretativi di uno stesso carattere, entrambi premiati da un grande successo di pubblico.

Molto differenti anche i Don Josè di Vittorio Grigolo (14/7) e Roberto Alagna (31/7).

Arena di Verona: Carmen – Georges Bizet, photo©Ennevi

Entrambi i tenori sono noti tanto per la grande comunicativa e generosità nei confronti del pubblico quanto per l’aderenza totale e direi viscerale (per Grigolo) ai personaggi da loro interpretati, sono infatti entrambi artisti che si donano completamente ma lo fanno in maniera completamente opposta. In Roberto Alagna lo stile e la linea di canto non sono mai abbandonati per la ricerca di un effetto ma anzi calibrati e cesellati attraverso un approfondimento che non risulta mai fine a sé stesso, per Vittorio Grigolo troppo spesso invece avviene l’esatto contrario. In lui le ottime intenzioni artistiche e lo studio del personaggio (senza alcun dubbio ben presente) vengono assai spesso abbandonati in favore della ricerca di un potenziamento mediatico che risulta eccessivo, essendo già lui naturalmente dotato sia vocalmente sia caratterialmente di grande carisma e comunicativa. Queste differenze comportano che gli interpreti ci offrano (chi in maniera maggiormente completa, chi in stato ancora embrionale) due ritratti maschili diversi. Per Vittorio Grigolo Don Josè è un uomo giovane, immaturo ed irruente, un uomo in cui la violenza scaturisce improvvisa e spaventa lui stesso, emergendo forse da un sostrato di insicurezza e frustrazione. Per Roberto Alagna invece la violenza è un lato presente nel temperamento del personaggio ed è a lui fin troppo nota ma sceglie di non seguirla. È subito evidente il suo autocontrollo e sarà la perdita di esso che costituirà la sua rovina; molto intensa a questo proposito la scena in cui durante il duetto finale lui è completamente sdraiato a terra ai piedi di Carmen. Diversamente in Grigolo non è mai presente l’idea della violenza e quando questa appare diviene immediatamente ferina, incontrollata e dunque estremamente pericolosa. Detto questo ciò che distingue nettamente le due interpretazioni è naturalmente la qualità e l’omogeneità teatrale dell’esecuzione che ci offre due ritratti maschili molto pensati ed approfonditi quanto affrontati in maniera totalmente differente. Alagna imposta il suo personaggio e lo porta avanti con drammatica coerenza fino alla fine, senza rotture, senza eccessi, con grande maturazione teatrale e con una drammaticità che colpisce fortemente ed in profondità lo spettatore, Grigolo al contrario affronta il I ed il II atto in modo misurato ed attento, ma nel resto dell’opera tende ad eccedere e con questa scelta il bel lavoro fatto in precedenza perde intensità ed il risultato finale risulta in parte banalizzato.

Arena di Verona: Carmen – Georges Bizet, photo©Ennevi

Vocalmente entrambi si sono mostrati eccellenti nel tratteggiare, attraverso il loro strumento, il complesso mondo espressivo del personaggio, e non è poca gloria.

Marco Armiliato si è mostrato sempre attento e calibrato nella direzione anche se le numerose recite con differenti cambi di cast ne hanno, com’è comprensibile, un po’ minato l’impianto espressivo personale.

Entrambe le rappresentazioni hanno mostrato un’Arena sostanzialmente gremita ed un bel successo di pubblico, naturalmente polarizzato dal differente fascino dei due gladiatori in scena.

Silvia Campana

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