SEGESTA: RECITAL PIANISTICO – ALEXANDER ROMANOVSKY,  6 agosto 2021

SEGESTA: RECITAL PIANISTICO – ALEXANDER ROMANOVSKY, 6 agosto 2021

  • 10/08/2021

ALEXANDER ROMANOVSKY

RECITAL PIANISTICO

MUSICHE DI FRYDERYK CHOPIN E SERGEJ RACHMANINOV

In collaborazione con il Parco Archeologico di Segesta e il Trapani Piano Festival 

Ricorderemo questa magnifica serata vissuta sotto a un cielo stellato seduti tra le pietre calcareee delle gradinate del teatro greco-romano di Segesta, all’ascollto della grande musica classica, come una delle più belle mai trascorse. Uno di quei rari momenti in cui la perfezione raggiunge il divino, e non vi sono aggettivi abbastanza, per quantità o qualità, per descriverne la bellezza.

Alexander Romanovsky, ucraino di origini, si è formato in Italia, all’Accademia di Imola. A soli diciassette anni vince il Primo Premio al Concorso Busoni, poi il quarto al Concorso Tchaikovsky di Mosca. Si è esibito nei più grandi teatri del mondo e giocoforza, oggi è passato al piano B. Il piano B è quello che si mette in atto quando il piano A non funziona, sono le parole con cui si presenta, apparentemente semplice, ma in realtà così grande, e comincia a raccontare del suo sentire la Grande Musica, di come lo abbia cambiato. Un gradevole monologo con cui abbatte le barriere che spesso dividono l’artista dal pubblico, andando di fatto a stabilire un contatto. Il piano B del maestro è nato in seguito alle restrizioni sanitarie causate dalla pandemia, che di fatto hanno impedito al pubblico di arrivare in gran numero a teatro, e potrà sembrare banale dire che se la montagna non va da Maometto, allora sarà Maometto ad andare alla montagna, ma organizzare un tour di ben 45 concerti all’aperto girando l’Italia in lungo e in largo non lo è affatto. Il 34° cui abbiamo avuto la fortuna di assistere rientra nella 73° Stagione del Luglio Musicale Trapanese (presenti il sovraintendente Matteo Giurlanda e il direttore artistico Matteo Beltrami) in collaborazione con il Parco Archeologico di Segesta e il Trapani Piano Festival la cui direzione artistica è curata da Vincenzo Marrone D’Alberti che a stento trattiene l’emozione nel presentare l’ospite d’onore.

In programma Fryedryk Chopin con Etude Op.10 n.1, Nocturne Op.9 n.2, Waltzer Op.64, n2, Prelude Op.28 n. 8-4-10-15-16, Etudes Op.25 n.13-17-18-20-21,22,24, infine dopo un breve riferimento alla scena finale del film il pianista di Roman Polansky, in cui il pianista ebreo incontra l’ufficiale nazista, la Ballade n.1. Il programma prosegue con la Sonata per pianoforte in SI bemolle minore n.2 opera 36 di Sergej Rachmaninof.

Impossibile contenere l’entusiasmo del pubblico (450 spettatori, che in tempi di pandemia rappresentano il sold-out su una capienza ridotta ad un terzo) che omaggia il Maestro con una standing ovation e chiede a gran voce il bis che molto generosamente viene concesso: un brano del compositore russo Aleksandr Nikolaevič Skrjabin, poi ancora sulle insistenze del pubblico un notturno di Chopin.

Presenti anche l’Assessore alla Cultura della Città di Trapani Rosaria d’Alì e la Sovrintendente del Parco Archeologico di Segesta.

Un altro importante tassello che si aggiunge alla oltre due volte millenaria storia di un teatro, uno tra i molti di cui la Sicilia è ricca, la cui sacralità ci viene ulteriormente ricordata sulla strada del ritorno dalla splendida vista del Tempio elimico di Segesta.

Roberto Cucchi

foto Giò Vacirca

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