Fondazione Teatri di Piacenza: KATTIVISSIMI2.0 – intervista a CRISTINA BERSANELLI

Fondazione Teatri di Piacenza: KATTIVISSIMI2.0 – intervista a CRISTINA BERSANELLI

  • 28/02/2016

KATTIVISSIMI 2.0

EDUCAZIONE ALLA MUSICA

Nell’ambito della Stagione Educazione alla Musica, ovvero la serie di iniziative promosse dalla Fondazione Teatri di Piacenza per avvicinare il giovane pubblico delle scuole al mondo del Teatro, martedì 1 marzo alle 10,30 al Salone degli Scenografi va in scena KATTIVISSIMI 2.0, lo spettacolo ideato per gli studenti delle scuole primari e secondarie di primo grado da Davide Garattini Raimondi, che ne cura anche la regia, e dalla pianista Cristina Bersanelli.

02Uno spettacolo pensato per proporsi al pubblico del futuro in modo trasversale e non edulcorato, sfruttando il linguaggio odierno dei più piccoli ed attraverso esso raccontargli ed incuriosirli al mondo del melodramma.

EC11833_HRKattivissimi 2.0 si basa sul libro omonimo, sia nei testi che nelle illustrazioni, ma anche nei linguaggi e nelle modalità: vengono presentati i cinque kattivissimi attraverso una gallery e delle carte d’identità specifiche, tutto accompagnato con piccoli ascolti musicali e canori, mai arie complete ma solo accenni per entrare nella curiosità dei bambini senza forzature.

Da subito la competizione tra i protagonisti è dichiarata esattamente come nel libro attraverso le carte gioco, perché alla fine tutto è una grande gara e perché conoscere l’opera deve essere un piacere ed un gioco.

Il bambino è protagonista e non spettatore passivo, entra nel teatro e fa teatro con gli attori in scena, le barriere teatrali sono annullate per penetrare nei cuori dei bambini e creare un’esperienza reale e significativa. L’interazione tra i personaggi ed i bambini è continua al fine di far capire i caratteri e gli aspetti più importanti dei personaggi e coinvolgere e appassionare chi per la prima volta si trova di fronte al mondo della lirica.

EC11834_HRVolutamente lo spettacolo non è stato messo in scena nella Sala Grande del Teatro Municipale ma nel Salone degli Scenografi per ricreare una certa intimità tra spazio teatrale e platea, la quarta parete viene demolita proprio dai bambini.

Cinquanta minuti intensi in una cornice dark, dove ogni bambino conoscerà le storie di Don Giovanni o di Otello a piccole dosi ma senza nascondere nulla, un racconto sincero e al tempo stesso pensato per i più piccoli e le loro esigenze, tanta ironia e un briciolo di esagerazione per spiegare cinque personaggi accattivanti agli occhi dei bambini.

EC11835_HRLe immagini proiettate sono curate da Gabriele Clima, illustratore per bambini di fama internazionale, mentre i costumi sono stati ideati e realizzati in collaborazione con il Liceo Aristico Musicale Coreutico Felice Casorati di Novara all’interno di un laboratorio annuale che ha visto partecipare le prime e le terze classi.

Gli interpreti sono Alessandra Masini, Mauro Simone e Nicola Ciulla. Al pianoforte la stessa Cristiana Bersanelli.

INTERVISTA

10931318_10205632196871524_1282269614636928497_nCristina Bersanelli, ideatrice della fortunatissima collana “su il sipario” (Edizioni Curci) e insieme con Davide Garattini Raimondi, di un altrettanto fortunata serie di spettacoli per bambini, a partire da KATTIVISSIMI2.0,  che sta collezionando un successo dopo l’altro,  per arrivare a “Verdi di paura “e “Jezibaba “che debutteranno  in autunno in grandi teatri.

  • L’Opera e i Bambini, un accostamento che fino a ieri poteva sembrare impossibile sul quale nessuno avrebbe scommesso. Contro ogni aspettativa, sta divenendo un fenomeno di massa che coinvolge Teatri, Scuole, Genitori, e proprio quei Bambini che non solo rappresentano  il pubblico di oggi, ma soprattutto quello di domani. Come è nata questa idea?

Sono nata e cresciuta a Parma a “latte e lirica”: andavo sempre a teatro con la mamma e il nonno, abbonamento alle terze recite, il palco era quello del barbiere di fronte al teatro. Anche se non capivo tutto di quello che vedevo, ero affascinata  da tutto ciò che vedevo al Regio: dall’oro e dal velluto rosso del teatro, dal trucco, dai costumi, dai colori delle scene, da quelle voci strane  e dalla musica che sbucava per magia da non so dove… Crescendo sono diventata una pianista che si divideva tra l’insegnamento e l’accompagnamento di cantanti o la direzione di scena. Quando mi sono trasferita  a Milano, nella città dell’editoria, avevo 35 anni, tante esperienze sulle spalle  e molte idee in tasca, ma soprattutto volevo trovare qualcosa che unisse le due più grandi passioni: la musica lirica e i bambini.  Ci sono riuscita incontrando Laura Moro, direttore editoriale Curci, che ha voluto scommettere  su di me creando un prodotto nuovo, mai visto. Le ho proposto un titolo: “kattivissimi all’opera”, non la solita monografia su un’opera lirica, ma una galleria di personaggi, che raccontassero l’opera di cui erano protagonisti dal loro personalissimo punto di vista. Abbiamo aggiunto alle storie disegni da favola, un gioco di carte da ritagliare e collezionare , un cd audio con le musiche più belle e una semplice guida all’ascolto. Insieme  a Kattivissimi sono nati  “ Fate e fantasmi all’opera” e “filtri e pozioni… all’opera” con vere ricette per realizzare pozioni d’amore e veleni letali!!! Insomma una collana direi “gotica” un po’ noir, a cui abbiamo appena aggiunto i due nuovissimi volumi “ Magie e sortilegi”  e “Notti horror.. all’opera”

  • Si è parlato anche troppo di quanto poco (o male) stia facendo il sistema scolastico in termini di educazione musicale. Siamo finalmente sulla strada giusta?

Nella scuola italiana la musica è considerata ancora “la figlia della serva” e nella maggior parte dei casi è considerata utile solo per il sottofondo dei saggi di Natale e fine anno. Mi taccio sui programmi  di musica alle medie. Esistono tuttavia tante “isole felici” in Italia, dove  maestre e professori  creano cose meravigliose, ma rimangono appunto “isole” create da persone con sensibilità e professionalità particolari.  Sono convinta che da adulti tendiamo a fare quello che abbiamo fatto da piccoli: si nuota, si disegna, si  legge e si suona se lo abbiamo fatto nei primi anni di vita. Finché la musica sarà considerata così poco a livello scolastico, non lamentiamoci se abbiamo un pubblico over 65  in teatro.

  • Quanto è difficile coinvolgere i Bambini? Quanto le istituzioni? E, quanto i genitori?

Coinvolgere i bambini non è mai difficile, potrebbero fare qualsiasi cosa: dal corso di arrampicata, al mosaico. Basta saperli coinvolgerli con passione. Le istituzioni e i teatri in questo momento sono molto attivi e permettono di integrare le carenze del sistema scolastico: propongono mille attività culturali, sia nei paesini che nella grandi città. Credo che i genitori di oggi siano  molto più aperti e disponibili di un tempo, ma  coinvolgerli  è ancora difficile se si parla  di “lirica”. Temono sia qualcosa di difficile,  proprio perché nella maggior parte dei casi non l’han conosciuta. Sono infatti molto soddisfatta quando i genitori possono assistere ai miei laboratori: si divertono quasi più dei bambini e alla fine spesso si fermano per salutarmi e  per dire “ Non pensavo che la lirica fosse così intrigante e coinvolgente!”.  Per i bambini oggi come allora per me, la lirica è  come il Carnevale o un circo coloratissimo: un mondo fantastico  di luci, costumi, parrucche e travestimenti abitato da diavoli, fantasmi  dispettosi, streghe  barbute e regine spietate.

  • Kattivissimi2.0 è riuscito pienamente a rendere accattivante l’argomento Opera, che forse più di ogni altra branchia della cultura, minacciava di esser noiosa e incomprensibile. I Bambini vi partecipano con entusiasmo. Credi che la stessa formula magica potrebbe essere applicata a tutte le altre materie di studio? Ad esempio storia: Opera / Verdi = Cacciata dell’Austriaco…?

Come dicevo prima, credo che con il giusto coinvolgimento tutto possa essere affascinante per un bimbo. Da sempre i personaggi malvagi sono i più simpatici, vuoi mettere  la presa che ha nella fantasia di un bambino la matrigna rispetto a Biancaneve? e Kattivissimi è un concentrato di questi personaggi: è una sfida mozzafiato tra Don Giovanni, Turandot , Lady Machbet, Scarpia che cercano di raccontare la propria storia ma sopratutto vincere la palma del più cattivo. Sarà bello poi scoprire  che vincerà  Jago nonostante non abbia “zaccato” nessuno con le proprie mani!!

  • Verdi. Quanto ha influito sulla tua formazione essere parmense?

E’ una figura che ancora mi oggi sembra di poter incontrare per strada, un amico che potrebbe esser partito per un viaggio ma dovrebbe tornare. Parma è ancora una città dove tutti canticchiano o fischiettano qualcosa: sui balconi, per le strade, al bar, nelle moltissime associazioni culturali, nei cori. Una città dove si balla, una città dove è semplice andare a teatro anche con 5 euro se sei iscritto a qualche associazione.  E questo lo dobbiamo a Giuseppe  Verdi, che ci ha messo al centro del mondo e che come uomo e artista sembra ancora tenerci per mano. Ma Parma non deve e non può vivere di ricordi e di gonfaloni. Dopo anni molto difficili per il Teatro stiamo provando a ripartire.

Mozart. Andando in Austria, in particolare a Salisburgo, salta subito all’occhio come questo personaggio sia omnipresente e fortemente sentito dall’intera comunità come un fatto culturale e inscindibile dall’essenza stessa della Nazione. L’identità culturale di uno stato passa inevitabilmente attraverso i suoi personaggi più illustri, non è un caso che proprio sulla banconota più spendibile vi fossero il ritratto di Giuseppe Verdi e il Teatro alla Scala. Parliamo della Lira, un qualcosa che appartiene al passato e ai nostalgici. La banconota non rappresenta soltanto un titolo di scambio monetario, bensì un biglietto da visita del Paese che rappresenta. Il passaggio alla moneta europea ha segnato il passo verso un processo di depersonalizzazione. La “comunione” europea dovrebbe invece rappresentare un mezzo di fusione e valorizzazione dei rispettivi patrimoni culturali. Quanto è importante, oggi più che mai, trasmettere ai bambini l’identità del paese Italia?

Qualche anno fa comprai a Milano una maglietta bellissima prodotta dalla Happiness . Era la classica T-Shirt che raffigurava Giuseppe Verdi col suo cilindro in testa. Decisi di indossarla nei vari incontri che tenevo nelle classi di tutta Italia, pensando che fosse  un modo simpatico  per rompere il ghiaccio: “Conoscete questo signore che ho sulla maglietta?” .. “No” era sempre la risposta. I bambini non sanno più chi sia Verdi, anche la banconota aiutava. Devo ammettere che  senza Verdi e la Scala sulla nostra moneta, siamo un po’ più poveri. Forse abbiamo perso un’occasione per ricordare chi siamo e da dove veniamo.

  • In tempi difficili il Teatro ha rappresentato un mezzo, oggi lo chiameremmo media, con il quale l’arte ha saputo parlare alla gente con una sorta di codice: verità svelate attraverso la finzione. Di rado lo stesso meccanismo si è potuto rivedere trasferito alla cinematografia e alla televisione, ha quindi un senso una sorta di ritorno alle origini?

Verdi, Puccini, Rossini, Bellini tengono aperti i teatri in tutto il mondo con la loro musica: Il melodramma  ha qualcosa di misterioso che ci aggancia  ancora oggi con la stessa passione. Lo dice anche Richard Gere a Julia Roberts in Pretty woman “La reazione della gente che vede l’opera per la prima volta è drammatica: o l’amano o la detestano e se l’ amano, l’ameranno per  sempre altrimenti impareranno ad apprezzarla  ma non la sentiranno mai veramente”. Oggi il melodramma riunisce  il meglio della musica del passato, la migliore tecnologia del presente, e da grande spazio alla regia che prima non esisteva e che costringe il pubblico spesso a riflettere  con spunti sempre nuovi.

  • Sappiamo di un progetto al Carcere Minorile Cesare Beccaria di Milano. Ce ne vuoi parlare?

Molto volentieri, perchè ne sono particolarmente orgogliosa. Grazie ad un contributo della Siae e  al benestare del Ministero di Grazia e Giustizia minorile porterò la lirica e il mondo del teatro  in maniera nuova e accattivante ai ragazzi del Beccaria. Per tre mesi,  insieme al regista e coautore dello spettacolo Davide Garattini, a Chiara Bella, discografica e vocal coach lavoreremo per mettere in scena lo spettacolo “Tutti all’opera “ nato da una costola di Kattivissimi 2.0, all’interno del nuovissimo teatro in seno all’Istituto. Il pubblico sarà formato esclusivamente da bambini delle scuole elementari. Tra le novità l’inserimento di alcuni testi “rappati” e il corso di Storia della musica: Verdi, Puccini e Mozart? tre vite rock!

  • Arriviamo alla fortunatissima collana di libri. Come vanno le vendite? Dove si possono acquistare?

Toccando ferro, direi benissimo! Io, Gabriele Clima il mio coautore e l’editore Curci, siamo felicissimi dei risultati. . I libri  si trovano in tutte le librerie d’Italia ma si trovano anche on-line e ovviamente nei migliori negozi di musica.

  • Ci sono altri progetti editoriali in vista?

Visto il successo, non ci possiamo certo fermare! Siamo già al lavoro per una nuova idea che ancora non posso svelare.. ma se ci seguirete..

Non possiamo che ringraziarti per il tuo tempo e per l’appassionato impegno che stai dimostrando con costanza nel contribuire all’educazione dei nostri figli. In bocca al lupo quindi per l’imminente spettacolo al Teatro Municipale di Piacenza.

Grazie a te per il tuo tempo e per il “tifo” sincero! Crepi il lupo!! e non mi resta che dire di avvisare i bimbi di Piacenza : attenti che stanno arrivando i Kattivissimi!!!

Roberto Cucchi

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