GENOVA: Don Pasquale – Gaetano Donizetti, 11 giugno 2023 a cura di Silvia Campana

GENOVA: Don Pasquale – Gaetano Donizetti, 11 giugno 2023 a cura di Silvia Campana

  • 14/06/2023

DON PASQUALE

Un vecchio avaro e libidinoso, una servetta molto furba, un giovane innamorato. Intrighi e finzioni a lieto fine

Opera buffa in tre atti
Musica di Gaetano Donizetti
Libretto di Giovanni Ruffini

Solisti dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale dell’Opera Carlo Felice Genova diretta da Francesco Meli


Maestro concertatore e direttore d’orchestra Francesco Ivan Ciampa

Regia Andrea Bernard

Personaggi e Interpreti:

  • Don Pasquale Omar Cepparolli, Davide Maria Sabatino (7, 9, 11)
  • Dottor Malatesta Nicola Zambon, Francesco Samuele Venuti (7, 9, 11)
  • Ernesto Antonio Mandrillo, Marco Ciaponi (7, 9, 11)
  • Norina Maria Rita Combattelli, Angelica Disanto (7, 10), Silvia Caliò (8, 11)
  • Un notaro Franco Rios Castro, Matteo Armanino (9, 10, 11)

Scene Alberto Beltrame

Costumi Elena Beccaro

Luci Marco Alba

Videomaker Pierpaolo Moro

Allestimento
Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova

Orchestra, Coro e Tecnici
dell’Opera Carlo Felice Genova

Maestro del Coro Claudio Marino Moretti

Teatro Carlo felice, 11 giugno 2023


La chiusura della stagione lirica 2023 del Teatro Carlo Felice di Genova viene anche quest’anno affidata ai solisti dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale dell’Opera Carlo Felice diretta da Francesco Meli, impegnati quest’anno nell’insidioso (per la miscela agrodolce che lo caratterizza) Don Pasquale donizettiano.

Il regista dello spettacolo Andrea Bernard, in collaborazione con Alberto Beltrame (scene) e Elena Beccaro (costumi), sceglie di creare una drammaturgia intorno alla partitura che possa svilupparne i caratteri attraverso una diversa e nuova rete di relazioni.

photo@Marcello Orselli

La scena si svolge in un casinò (Casinò Corneto che poi muterà in Casinò Sofronia) e durante l’ouverture noi osserviamo le azioni (in quello che dovrebbe essere una sorta di flashback) di un giovane Pasquale, che dovremmo intuire spietato e dissoluto, con accanto a lui due bimbi, il nipotino Ernesto e una piccola Norina.

Tutto il meccanismo drammaturgico vorrebbe infatti concentrarsi intorno ad un taglio diverso dei personaggi, atto a contrapporre l’ambizione del protagonista con il mondo sognato ed infantile dei due amanti; viene inoltre inserita una componente ironica che vorrebbe accostare la trama a quella di un caper movie senza peraltro creare al suo interno un meccanismo teatrale che ne giustifichi lo svolgimento.

photo@Marcello Orselli

Dunque ben poco si capisce di questo Don Pasquale e dei caratteri dei personaggi che lo animano (Norina lavora in un club a luci rosse ad esempio) che, non sufficientemente definiti, sembrano non trovare una loro reale ragion d’essere, né sul palcoscenico né tantomeno all’interno della partitura, da cui risultano assai lontani. Così la miscela dolceamara, che è uno dei tratti caratteristici dell’opera di Donizetti e ciò che le dona quella così impalpabile e indefinibile sfumatura nei contorni, si perde in una serie di siparietti che appaiono fini a sé stessi e alla ricerca di una pretestuosa comicità.

Due i cast che si scambiavano in palcoscenico e molti al loro debutto.

Davide Maria Sabatino (che si alternava con Omar Cepparolli ) debuttava il personaggio di Don Pasquale ma, forse anche un po’ ostacolato dalla regia, non è riuscito a trovare un giusto equilibrio scenico e vocale risolvendo il complesso carattere donizettiano attraverso un taglio interpretativo ancora un po’ troppo sommario.

photo@Marcello Orselli

Molto bene quale debuttante Norina, nonostante una certa carenza nel modulare il suono alla ricerca di un fraseggio più sensibile ed espressivo che arriverà certo con una maggior maturazione, Silvia Calió (che si alternava con Maria Rita Combattelli e Angelica Disanto) ha comunque mostrato una bella vocalità sostenuta da una tecnica solida ed efficace unita ad una teatralità spumeggiante e vincente che, pur in questo contesto, le ha permesso di far emergere bene il suo carattere.

Prova positiva per il Malatesta dell’evidentemente più esperto Francesco Samuele Venuti (che si alternava con Nicola Zambon) perfettamente a suo agio con il suo furbesco personaggio, tratteggiato con giusta musicalità ed una bonomìa non priva di garbo.

photo@Marcello Orselli

In sostituzione del previsto Paolo Antonio Nevi, che avrebbe dovuto scambiarsi con Antonio Mandrillo nelle recite, il giovane ma già conosciuto tenore Marco Ciaponi si è assai ben comportato. Il timbro si conferma di bel colore e, pur con qualche difficoltà nel registro acuto, l’artista è risultato davvero molto cresciuto sotto il profilo espressivo riuscendo così ad offrire un ritratto di Ernesto tanto sensibile e completo quanto attentamente cesellato attraverso un uso del fiato e delle mezze voci davvero molto teatrale e convincente.

photo@Marcello Orselli

Completava il cast Matteo Armanino (che si alternava con Franco Rios Castro) quale Notaio.

Professionale il Coro del teatro guidato da Claudio Marino Moretti e solida ma senza particolari sfumature espressive la direzione di Francesco Ivan Ciampa alla guida dell’orchestra del teatro Carlo Felice.

photo@Marcello Orselli

Sala gremita e buon successo di pubblico (a parte qualche colorita riserva sulla regia) per tutti gli interpreti ed il Direttore.

Silvia Campana

 

 

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