DICHIARAZIONI DI ANNA MARIA MEO SU  QUEER NIGHT IN OCCASIONE DELLA PROVA ANTEGENERALE DI UN BALLO IN MASCHERA (GUSTAVO III)

DICHIARAZIONI DI ANNA MARIA MEO SU QUEER NIGHT IN OCCASIONE DELLA PROVA ANTEGENERALE DI UN BALLO IN MASCHERA (GUSTAVO III)

  • 17/09/2021

In relazione all’interpellanza parlamentare presentata dai senatori parmigiani della Lega, di seguito le dichiarazioni di Anna Maria Meo, Direttore generale del Teatro Regio di Parma e Direttore artistico del Festival Verdi.

 

“La Queer night, una serata di festa mascherata in occasione della prova antegenerale dedicata ai più giovani, di Un ballo in maschera, di Giuseppe Verdi – messa in scena da Jacopo Spirei su progetto di Graham Vick – vuole rendere omaggio alla modernità di Verdi, che è sempre stato uomo e artista precursore dei tempi, anticonformista per eccellenza, come dimostrano le sue scelte di vita e le pesanti censure subite sul piano artistico e sul piano personale”.

“Come dimostra proprio la vicenda di Ballo in maschera, che Festival Verdi presenta nella prima versione ambientata in Svezia, alla corte di Gustavo III, così come originariamente concepita per il debutto a Roma, prima che i censori pontifici intervenissero con pesanti cambiamenti da cui è derivata la trasposizione della vicenda nella Boston coloniale, senza che alcun esplicito riferimento alla omosessualità del sovrano fosse possibile”.

“Tale “incidente”, non l’unico nella travagliata storia dei rapporti di Verdi con la censura (religiosa e politica!) ha ispirato la Queer Night, evento comunicativo promosso nell’ambito di Verdi Off, la rassegna del Festival Verdi che tra i suoi obiettivi ha anche quello di allargare i confini del festival e coinvolgere le comunità più giovani e che frequentano meno l’opera lirica”.

“Il vivace dibattito suscitato e le numerose reazioni, a sostegno e contrarie, che l’immagine proposta sul flyer e l’invito al pubblico hanno stimolato, dimostrano che ancora oggi, a oltre due secoli dalla sua nascita, Giuseppe Verdi è ancora capace di accendere la discussione rispetto ai temi sociali e che le sue prese di posizione sono ancora soggette alle medesime censure”.

 

 

 

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