BOLOGNA: Lucrezia Borgia – Gaetano Donizetti, 10 maggio 2022 a cura di Silvia Campana

BOLOGNA: Lucrezia Borgia – Gaetano Donizetti, 10 maggio 2022 a cura di Silvia Campana

  • 17/05/2022

Gaetano Donizetti

Lucrezia Borgia


 

Direttore Yves Abel
Regia Silvia Paoli

Personaggi e Interpreti:

  • Lucrezia Borgia Olga Peretyatko
  • Alfonso d’Este Mirco Palazzi
  • Gennaro Stefan Pop
  • Maffio Orsini Lamia Beuque
  • Jeppo Liverotto Cristiano Olivieri
  • Don Apostolo Gazella Tommaso Caramia
  • Ascanio Petrucci Tong Liu
  • Oloferno Vitellozzo Stefano Consolini
  • Gubetta Nicolò Donini
  • Rustighello Pietro Picone
  • Astolfo Luca Gallo 

Scene Andrea Belli

Costumi Valeria Donata Betella

Luci Alessandro Carletti

Coreografia Sandhya Nagaraja

Assistente alla regia Paolo Vettori

Maestro del Coro Gea Garatti Ansini

Teatro Comunale, 10 maggio 2022


Se l’obiettivo era quello di non passare inosservati si può certo dire che l’allestimento di Lucrezia Borgia di Gaetando Donizetti, presentato dal Teatro Comunale di Bologna nel corso della corrente stagione, lo abbia pienamente raggiunto, l’intento che sembrava però piuttosto muovere le scelte della regista Silvia Paoli credo fosse molto diverso rispetto alla sua effettiva realizzazione.

Lucrezia Borgia – Teatro Comunale di Bologna Olga Peretyatko Photo©Andrea-Ranzi

Il personaggio che infatti ci presenta la Paoli si ispira a recenti studi relativi a questa complessa figura femminile, atti in parte a motivarne l’operato, analisi che di fatto all’epoca di Hugo, Donizetti e Romani erano appannaggio del solo mondo delle idee; appare dunque già in partenza fallace concentrare l’intera pièce su di un concetto interpretativo estraneo alla genesi della partitura, rischiando così non di approfondirne ma di snaturarne l’anima.

In tale contesto, la colpevole di ogni crimine di Lucrezia diventa la società maschilista e violenta che ne mina la formazione fin dall’infanzia e l’obiettivo si sposta dunque su di un altro concetto, certo nobile, ma senza alcuna attinenza teatrale con il dramma rappresentato. Seguendo questo tipo di direzione, lo spettacolo si snoda e sviluppa attraverso un sapiente uso degli strumenti teatrali.

All’interno di uno spazio scenico fisso che simula assai bene l’interno di un mattatoio si muovono i protagonisti del dramma, quasi burattini in un mondo senza luce dominato da un potere assoluto (l’epoca fascista) in parte tratteggiato con efficace ma poco coerente ironia.

Lucrezia Borgia – Teatro Comunale di Bologna Olga Peretyatko Photo©Andrea-Ranzi

L’idea di partenza, pur molto discutibile, avrebbe forse potuto avere una sua maggior efficacia se posta in dinamico contrasto con la realtà conosciuta e narrata da Donizetti mentre, così rappresentata, si pone in un atteggiamento troppo chiuso e autocelebrativo che poco giova al teatro, in qualsiasi modo lo si voglia interpretare. La metafora Borgia-Cappuccetto Rosso con annesso lupo, ad esempio, ha trovato certo una sua indubbia efficacia in palcoscenico ma ha tradito altresì una semplificazione concettuale che strideva troppo con la drammaturgia assai più sofisticata di una pièce, pur opinabile nelle scelte, ma dotata di una sua coerenza.

Nel ruolo del titolo assai ben si è comportata Olga Peretyatko riuscendo a cesellare il contraddittorio personaggio femminile in una combinazione di luci ed ombre con un risultato tanto tecnicamente eccellente quanto approfondito dal punto di vista scenico. Lontano da ogni banale stereotipo il carattere, attraverso un lavoro attento che ben abbinava tecnica e fraseggio, è apparso così profondamente scolpito ed ornato.

Lucrezia Borgia – Teatro Comunale di Bologna Photo©Andrea-Ranzi

Stefan Pop quale Gennaro ha mostrato ancora una volta quanto la sua bella vocalità, sempre squillante e mirabile per colore e pastosità, si sposi in modo perfetto con questo repertorio che richiede particolari caratteristiche non a tutti proprie e che lui naturalmente possiede. Certo l’interprete a tratti è troppo sbilanciato sotto un profilo solo vocale ma, vista nel complesso, la sua interpretazione si rivela completa e assai interessante.

Meno felice l’interpretazione di Mirco Palazzi, artista dotato di una vocalità assai morbida e vellutata, ma qui a volte in difficoltà con il personaggio di Alfonso che risolve professionalmente ma con troppo poco smalto. Misurato ma nulla più l’Orsini tratteggiato da Lamia Beuque.

Lucrezia Borgia – Teatro Comunale di Bologna Photo©Andrea-Ranzi

Completavano il cast: Cristiano Olivieri (Livoretto), Tommaso Caramia (Gazella), Tong Liu (Petrucci), Stefano Consolini (Vitellozzo), Nicolò Donini (Gubetta), Pietro Picone (Rustighello) e Luca Gallo (Astolfo). Bene il Coro del teatro diretto da Gea Garatti Ansini.

Yves Abel ha diretto con sobria compostezza ottenendo ottimi risultati dall’Orchestra bolognese.

Teatro gremito in ogni ordine di posti ed applausi per tutti gli interpreti (con qualche isolata contestazione per la regia) ed il direttore.

Silvia Campana

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