Concerto straordinario per le Forze armate e la Croce Rossa – Arena del Parco della Musica Cagliari

Concerto straordinario per le Forze armate e la Croce Rossa – Arena del Parco della Musica Cagliari

  • 15/07/2021

Arena del Parco della Musica Cagliari, 14 luglio 2021


Appuntamento fuori programma per la stagione estiva del Teatro Lirico di Cagliari “classicaalparco 2021”, con un concerto straordinario dedicato alle Forze armate e alla Croce Rossa, come ringraziamento per l’impegno e la dedizione dimostrati in quest’ultimo difficilissimo anno e mezzo di Covid nei confronti della popolazione civile.
Sul podio dell’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, il Maestro Giuseppe Grazioli ha presentato un programma interamente formato da Sinfonie, Preludi e Intermezzi d’opera, certamente accattivante e nondimeno non banale, con almeno un paio di scelte certamente inaspettate e graditissime.
Occorre dire che la Compagine del Lirico, guidata dalla mano sicura e musicalissima di Grazioli, è apparsa in grande spolvero, in grado di passare senza colpo ferire tra repertori e stile diversissimi tra loro, sempre con precisione e ottima resa espressiva.
Si è dato il via alla festa musicale con il popolarissimo Preludio di Carmen di Bizet, reso con impeto trascinante non disgiunto da una vaporosa levità, che subito ha acceso e catturato l’attenzione del pubblico.
A seguire la Sinfonia della verdiana Luisa Miller, mentre quella di Nabucco ha chiuso il programma. Un arco di tempo che racchiude gli anni Quaranta del Cigno di Busseto, i famigerati Anni di Galera. Dall’impeto infuocato e travolgente di Nabucco alle atmosfere più schiettamente romantiche della Miller, affascinante anello di congiunzione con l’epoca di piena maturità verdiana. Entrambi i brani sono stati resi da Grazioli e dall’Orchestra con partecipazione e la giusta “tinta” che differenzia Verdi da Verdi, il che non paia risultato poi così scontato.
La Sinfonia del Barbiere di Siviglia e quella della Gazza ladra hanno rappresentato l’inchino al Genio di Gioachino Rossini. Il Barbiere ha avvolto il pubblico con la levità ventosa dalla sua nascosta malizia e l’ironica costruzione di un meccanismo ad orologeria di rara perfezione, rese da Grazioli con spumeggiante freschezza, mentre la pagina della Gazza, uno dei vertici rossiniani e davvero grandiosa per inventiva compositiva e straordinaria modernità di visione musicale, ha trovato nella lettura del Maestro e dell’Orchestra del Lirico tutta la solleticante ambiguità di una scrittura riflessa allo specchio di due diverse temperie narrative, in cui l’incalzante incedere dei “crescendo” non è solo l’eccitante esplosione di una fontana di note di straripante vitalità, ma anche l’estatico abbandono di chi alla musica si arrende essendone totalmente preso.
Il magnifico Intermezzo di Manon Lescaut (basterebbe questo pezzo a definire l’inarrivabile grandezza di Giacomo Puccini) ha trovato nella lettura di Grazioli la sua sfumata e struggente screziatura di lacerato arazzo dell’anima, commossa e commovente, senza essere sentimentalista.
La sorpresa che non ti aspetti è venuta dalle due pagine del repertorio tedesco, le Ouverture del Franco cacciatore di Weber e dei wagneriani Maestri Cantori (quest’ultima resa davvero a notevolissimo livello). Un idioma che forse non è consuetudine quotidiana delle nostre compagini, ma di cui l’Orchestra e il Maestro Grazioli hanno reso il clima e le cromie culturali (manifesto del romanticismo “sturm und drang” la prima, che già sfuma in un mondo che si rivolge inclinando lo sguardo al decadentismo che verrà la seconda) con assoluta rispondenza e coinvolgente partecipazione.
Successo pieno e convinto al termine, da parte di un pubblico che quasi gremiva i posti occupabili in Arena, presenti le massime autorità militari delle varie Armi.

Giulio Spadari

foto: Priamo Tolu

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