VERONA: Teatro alla Scala in Arena, 31 agosto 2023

VERONA: Teatro alla Scala in Arena, 31 agosto 2023

  • 05/09/2023

Arena di Verona, 31 agosto 2023


Parte dall’Arena di Verona la tournée del coro e dell’orchestra del Teatro alla Scala, rispettivamente guidati da Alberto Malazzi e Riccardo Chailly, attraverso alcune tra le più celebri città europee (Grafenegg, Vienna, Amsterdam, Aaborg, Bruxelles e Lussemburgo) che si concluderà a Parigi il 12 settembre al Théâtre des Champs-Elysées.

Un programma completamente concentrato su Verdi e scelto dal maestro Chailly con estrema cura e raffinatezza per mostrare al pubblico europeo le peculiari caratteristiche di questo compositore che vanno ben al di là di quell’approssimazione musicale con la quale (specie oltralpe) viene spesso sommariamente etichettato.

photo©Ennevi

Dunque, declinato in modo accurato seguendo un percorso artistico cronologicamente impostato, il programma guidava il pubblico in un viaggio nella drammaturgia verdiana non dimenticando nulla ma anzi andando ad evidenziare contrasti e sfumature attraverso una lettura minuziosa, attenta e marcatamente teatrale.

Così partendo da Nabucco (Sinfonia, “Gli arredi festivi””Va’, pensiero, sull’ali dorate”) e I Lombardi alla prima crociata (“Gerusalem”, “O Signore, dal tetto natìo”), dei quali venivano messe in evidenza non tanto la popolarità dei brani quanto la commistione con un sentimento popolare sempre approfondito ma mai alla ricerca dell’effetto fine a se stesso, Chailly mostrava poi come Verdi ha affrontato il dramma teatrale di Hugo attraverso Ernani (Preludio,

“Si ridesti il Leon di Castiglia”) con la sua partitura sempre più portatrice di un messaggio complesso ed universale.

Sarà infatti con l’accostamento delle due versioni di Don Carlos/Don Carlo (Finale balletto III atto II tableau  e “Spuntato ecco il dì d’esultanza”), affrontate da Chailly mediante contrasti sempre funzionali e drammatici, che il gioco comincerà a farsi scoperto, andando a mostrare quanto il linguaggio verdiano vada a conoscere e ad approfondire una sempre maggiore intensità teatrale andando avanti con gli anni, fino a fondersi spesso con il testo scritto.

Nella seconda parte l’obiettivo si è spostato sui grandi drammi shakespeariani ( Macbeth, Preludio, “Che faceste? Dite su!..”, “S’allontanarono!”e “Patria oppressa! Il dolce nome”) ed a forti tinte, andandone a ricercare però le soluzioni simboliche e maggiormente innovative: Il trovatore (Preludio I, “Vedi le fosche notturne spoglie”) e La forza del destino ( Sinfonia e “Nella guerra è la follia”).

photo©Ennevi

A contatto con ogni singolo brano lo studio di Chailly sembrava principalmente teso (ed in questo è il principale valore, simbolico oltre che musicale, di questa tournée europea) a comunicare la grandezza del linguaggio verdiano, travalicando ogni ovvietà per concentrarsi proprio sulla brillantezza e vivacità dell’invenzione compositiva, una fantasia creativa che in questo senso ha ben rappresentato il nostro paese e, forse, lo rappresenta ancora.

Un prezioso biglietto da visita che, grazie al dettagliato programma ed alla sofisticata cura esecutiva, ha evidenziato la più autentica e raffinata natura del nostro grande compositore.

Per chiudere il concerto la scelta della grande scena del trionfo “Gloria all’Egitto, ad Iside” da Aida (ed in Arena poi !) siglava ancora più questo aspetto attraverso un’ esecuzione che, travalicando ogni ovvietà e banale spettacolarizzazione, si è concentrata sulla ricchezza e varietà della scrittura.

Come bis Chailly ha scelto un raffinatissimo cameo (perfettamente il linea con lo stile del programma) presentando la chiusura del Prologo da Simon Boccanegra.

photo©Ennevi

Un’Arena non gremita (ma tutto è relativo perché si trattava di 3.000/4.000 persone) ma assolutamente concentrata e silenziosa ( sic!) salutava orchestra e Coro con grande entusiasmo e con particolari ovazioni al Maestro Chailly, donando dunque a questa importante quanto virtuosa tournée il giusto avvio.

Silvia Campana

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