VERONA: La rondine – Giacomo Puccini, 21 febbraio 2024 a cura di Silvia Campana

VERONA: La rondine – Giacomo Puccini, 21 febbraio 2024 a cura di Silvia Campana

  • 25/02/2024

La rondine

opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini

su libretto di Giuseppe Adami


 

Direttore Alvise Casellati
Regia Stefano Vizioli

Personaggi e Interpreti:

  • Magda Mariangela Sicilia
  • Lisette Eleonora Bellocci
  • Ruggero Galeano Salas
  • Prunier Matteo Roma
  • Rambaldo Gëzim Myshketa
  • Yvette/Georgette Amelie Hois
  • Bianca/Lolette Sara Rossini
  • Suzy/Gabrielle Marta Pluda

Scene Cristian Tarraborrelli
Costumi Angela Buscemi
Coreografia Pierluigi Vanelli
Luci Vincenzo Raponi

Teatro Filarmonico, 21 febbraio 2024


Nonostante non goda della fama dei più celebrati ed amati suoi capolavori La Rondine di G. Puccini è una di quelle composizioni in cui ben si può scorgere la contemporaneità che spesso costituisce il  reale fulcro delle sue composizioni.

La storia di Magda, in apparenza lineare e a tratti banale, cela infatti, dietro l’attenzione per un certo mondo alla moda che si svaga tra balli e spumante (oltre a  Traviata è chiara l’ispirazione a Die Fledermaus), un universo di solitudine e di compromessi che poi è ciò che realmente a Puccini più interessa  raccontare.

photo©Ennevi

La Fondazione Arena di Verona, in occasione del centenario della scomparsa del musicista, presenta nel corso della corrente stagione al teatro Filarmonico un suo nuovo allestimento, sorto in coproduzione tra Fondazione Arena di Verona e Fondazione Teatro Carlo Coccia di Novara.

Il regista Stefano Vizioli (con Cristian Taraborrelli e Angela Buscemi per la creazione di scene e costumi) realizza un universo molto raffinato in cui filtra il gusto dei primi del Novecento che alcuni riferimenti artistici in scena (Modigliani e Magritte) occhieggiano felicemente rivelandone svolte e contraddizioni.

photo©Ennevi

La scelta di Vizioli risulta inoltre convincente e misurata nell’accompagnare gli interpreti da vicino permettendo loro una misurata e giusta caratterizzazione.

Molto ben selezionato il cast impegnato in palcoscenico.

photo©Ennevi

Mariangela Sicilia mostra di aver perfettamente compreso e sviscerato il suo personaggio, davvero molto complesso, diversificandolo in tutte le sue variabili espressive. Molto spesso accostato a Violetta per l’analogia della vita e delle scelte in realtà questo se ne discosta per molti aspetti che contribuiscono a delineare una figura femminile che si pone quasi come simbolo di un secolo contraddittorio e complesso come il Novecento. Magda infatti non risulta prigioniera di una posizione sociale e di una professione che ne vincolano completamente le scelte ma decide sempre in modo consapevole ed autonomo.

photo©Ennevi

La passione per Ruggero non supera mai il suo amor proprio e quando le si profila all’orizzonte un futuro impostata dalle regole dei salon (mi si conceda il parallelo artistico) ritrova velocemente sé  stessa e le sue decisioni che non sono contro l’amante ma coerenti con la propria personalità.

Tutto ciò ed anche di più emerge dall’interpretazione della Sicilia che, attraverso un canto trasognato e sensuale, ma mai languido, esprime al meglio la sensibilità marcatamente contemporanea di questo carattere femminile che sa distinguere assai bene le regole del salotto da quelle della propria vita. Saranno le sue decisioni, sofferte ma definite, ad allontanare il personaggio da ogni manierismo delineando un ritratto dagli spigoli vivi e dalle sfaccettate ombreggiature che l’artista rimanda attraverso un’interpretazione eccellente e sapientemente cesellata tramite un fraseggio ed un accento scolpiti e morbidi che così bene ne esprimono tutte le variabili espressive.

photo©Ennevi

Galeano Salas ha delineato con un timbro rotondo e ben sostenuto il carattere schietto e romantico di Ruggero.

Molto bene anche il Prunier di Matteo Roma e la Lisette di Eleonora Bellocci ed autorevole musicalmente quanto scenicamente il Rambaldo di Gëzim Mishketa.

Misurati ed attenti anche gli altri componenti del cast ed i bravi danzatori impegnati in quella danza ‘Apache’ inserita dal regista nel II Atto e così caratteristica in quel periodo.

photo©Ennevi

Bene il Coro della Fondazione diretto da Roberto Gabbiani.

Alvise Casellati alla guida dell’orchestra della Fondazione ha colto con misura lo spirito della partitura.

Sala gremita ed applausi per tutti gli interpreti ed il Direttore.

Silvia Campana

 

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