VERONA: Aida – Giuseppe Verdi, 28 agosto 2022 a cura di Silvia Campana

VERONA: Aida – Giuseppe Verdi, 28 agosto 2022 a cura di Silvia Campana

  • 30/08/2022

AIDA

Giuseppe Verdi

 

Direttore Daniel Oren
Regia e scene Franco Zeffirelli

Personaggi e Interpreti:

  • Il Re Romano Dal Zovo
  • Amneris Olesya Petrova
  • Aida Maria José Siri
  • Radamès Jonas Kaufmann
  • Ramfis Abramo Rosalen
  • Amonasro Sebastian Catana
  • Sacerdotessa Francesca Maionchi
  • Un messaggero Yao Bohui

Prima ballerina Ana Sophia Scheller
Primo ballerino Alessandro Staiano

Costumi Anna Anni
Coreografia Vladimir Vasiliev

Orchestra, Coro, Ballo e Tecnici della Fondazione Arena di Verona

 

Arena di Verona, 28 agosto 2022


Quasi a conclusione di una stagione che ha indubbiamente segnato una forte ripresa dato il susseguirsi di cast di livello internazionale, Cecilia Gasdia inserisce, con un coup de théâtre

davvero repentino, l’unico grande nome che mancava all’appello, Jonas Kaufmann debuttante in Arena in un’opera completa quale Radames. Naturale dunque che l’anfiteatro fosse gremito per questa unica data e che l’aspettativa fosse alta, nonostante una cornice di fulmini danzanti intorno all’anfiteatro cercasse di minare l’entusiasmo del pubblico.

In scena Aida nel celebre allestimento di Franco Zeffirelli, con tutte le note peculiarità che lo contraddistinguono.

Arena di Verona: Aida – Giuseppe Verdi, photoEnnevi

Kaufmann entra in scena e la tensione è palpabile per tutti ed anche per lui che, non certo un novellino, pur fatica a trovare omogeneità timbrica nel recitativo della celebre e per tutti i tenori micidiale “Celeste Aida”, ma si tratta solo di un momento, l’artista prende presto il sopravvento e, ad onta di qualche piccola dimenticanza ed imprecisione, ci trascina dentro un Radames ‘altro’ da quello che siamo abituati a sentire, più contemporaneo e nervoso e già questo incuriosisce.

Non approfittando semplicemente del suo timbro bronzeo abilmente scolpito da un grande senso del teatro, il tenore tedesco, lasciato da solo in un palcoscenico in cui, come già detto in passato, latita un’idea registica, sembra costruirsene una lui stesso.

Orchestra, Coro, Ballo e Tecnici della Fondazione Arena di Verona

Ecco dunque un giovane guerriero, forse anche un po’ troppo veemente in certi atteggiamenti, ma certamente convincente e sempre più efficace con l’evolvere del dramma. È infatti nel III e IV Atto che l’artista sembra finalmente sciogliersi per offrire al pubblico quella forte carica drammatica che ne ha fortemente scolpito la carriera. La vocalità dal timbro brunito con il tempo si è ulteriormente appesantita ma l’intelligenza teatrale del cantante fa sempre la differenza e gli permette di comunicare una drammatica veemenza (Finale Atto III e duetto atto IV in piena sinergia con un altrettanto potente Olesya Petrova) che sfocia poi in un ultimo quadro in cui davvero il canto diviene sospiro e fende il silenzio sospeso in anfiteatro.

Un buon debutto dunque al quale speriamo possano seguire anche altri progetti (a parte il Gala già previsto il prossimo anno) in cui ci si potrà fare un’idea migliore e certo più completa dell’artista.

Orchestra, Coro, Ballo e Tecnici della Fondazione Arena di Verona

Il mezzosoprano Okesya Petrova, dal timbro robusto ed a tratti aspro ma sempre affascinante, tratteggia con intensità una Amneris dolente e meditata, davvero distrutta da un amore malato dal quale non riesce a liberarsi.

Molto bene anche l’Aida di Maria José Siri che, con la consueta professionalità, delinea il suo personaggio con giusta misura e musicalità.

Convincono assai meno l’Amonasro di Sebastian Catana, il Ramfis di Abramo Rosalen ed il Re di Romano Dal Zovo.

Orchestra, Coro, Ballo e Tecnici della Fondazione Arena di Verona

Bene la coppia di danzatori Ana Sophia Scheller e Alessandro Staiano nella scena del trionfo.

Alla guida dell’Orchestra della Fondazione Daniel Oren dona una lettura robusta e raffinata della partitura tenendo finalmente ben salde le redini dello spettacolo.

Professionale il Coro della Fondazione diretto da Ulisse Trabacchin.

Grande emozione al termine della recita e ripetute chiamate per tutti gli interpreti ed il Direttore in una serata davvero di grande impatto artistico ed emotivo e questo indissolubile connubio dovrebbe sempre contraddistinguere una serata … soprattutto in Arena.

Silvia Campana

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