Modena: Teatro Comunale – il Trovatore dal 3 novembre 2017

Modena: Teatro Comunale – il Trovatore dal 3 novembre 2017

  • 31/10/2017

Sarà Il trovatore, una delle opere più popolari di Giuseppe Verdi, il prossimo titolo in cartellone venerdì 3 novembre 2017 alle 20 e domenica 5 alle 15.30 per la stagione lirica modenese. La parte visiva dello spettacolo è firmata dal regista Stefano Vizioli che riprende un suo allestimento andato in scena nel 2009 al Teatro Lirico di Trieste. La concezione dello spettacolo proviene a sua volta da una produzione per gli Stati Uniti nel 2003, tutti con scene e costumi di Alessandro Ciammarughi. L’Orchestra dell’Opera Italiana sarà diretta da Andrea Battistoni, classe 1987, uno dei giovani italiani più affermati del panorama musicale internazionale, mentre il Coro Claudio Merulo di Reggio Emilia è preparato da Martino Faggiani. Fra gli ormai mitici ruoli principali dell’opera, l’eroe eponimo sarà il tenore Gianluca Terranova, di recente Alfredo Germont nella Traviata alla Deutsche Oper di Berlino e Rodolfo ne La bohème al New National Theatre di Tokyo. Rivale in amore e in battaglia dello zingaro Manrico è il nobile Conte di Luna, interpretato dal baritono Vittorio Vitelli, reduce la scorsa stagione da una Traviata al Teatro Lirico di Cagliari (Giorgio Germont), da un Macbeth alla Israeli Opera di Tel Aviv (Macbeth) e da un Andrea Chénier al New National Theatre di Tokyo (Carlo Gérard). Nei ruoli femminili canteranno due ex allieve di Raina Kabaivanska, oggi sulla breccia del successo internazionale: Leonora è il soprano Vittoria Yeo, stesso ruolo nel 2017 al Teatro dell’Opera di Roma e da poco interprete di Aida al Festival di Salisburgo diretta da Riccardo Muti; la zingara Azucena è Silvia Beltrami, che ha cantato lo stesso ruolo all’Opera di Roma ed è stata Suzuky nella Madama Butterfly all’Arena di Verona la scorsa estate.

“Come ben diceva il critico Gabriele Baldini in Abitare la battaglia, la drammaturgia del Trovatore si risolve essenzialmente nella musica, ancor più che nelle azioni o nel libretto – racconta Stefano Vizioli. A differenza di Rigoletto, in cui le azioni si susseguono sotto i nostri occhi nel loro evolversi, Il trovatore è un’opera di evocazione, dove i personaggi raccontano fatti preesistenti di cui si ha memoria ma che non sono poi attuati sul palcoscenico. Per il resto la parola scenica, le indicazioni agogiche dello spartito sono un preziosissimo aiuto per ogni regista che ami la musica, la mia conoscenza dello spartito ha radici antiche poiché la ho suonata sia come maestro sostituto che come collaboratore al palcoscenico, credo anche di aver dato qualche martellata a un paio di incudini da ragazzo. Bisogna amare incondizionatamente questo testo, che più di tutti rappresenta il concetto di opera nel senso più romantico del termine: cercare spiegazioni eccessive o sghignazzare su alcune stranezze disorientanti del testo vuol dire minimizzare la portata enorme di quest’opera, che ha un ruolo primario nella coscienza della nostra civiltà, credo che nessuna opera si inscriva nel nostro dna culturale più del Trovatore.”

Prima della prima, venerdì 3 novembre alle 18, al Ridotto del Teatro, si terrà un incontro di presentazione con il critico musicale Alberto Mattioli (ingresso libero).

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