PAVIA: Napoli milionaria! – Nino Rota, 18 novembre 2022 a cura di Nicola Salmoiraghi
NAPOLI MILIONARIA!
Dramma lirico in tre atti. Musica di Nino Rota
Libretto di Eduardo De Filippo, tratto dalla sua omonima Commedia
Prima rappresentazione: Spoleto, Teatro Nuovo, 22 giugno 1977
Edizioni: Schott Music GmbH & Co. KG, Mainz
Rappresentante per l’Italia: Sugar Music, Milano
Direttore James Feddeck
Regia Arturo Cirillo
Personaggi e Interpreti:
- Gennaro Iovine Mariano Buccino
- Amalia, sua moglie Clarissa Costanzo
- Maria Rosaria, figlia Maria Rita Combattelli
- Errico “Settebellizze” Riccardo Della Sciucca
- Amedeo, figlio Marco Miglietta
- Johnny, sergente americano Francesco Samuele Venuti
- Adelaide Schiano Giovanna Lanza
- Assunta, sua nipote Sabrina Sanza
- Pascalino “o pittore” Roberto Covatta
- O’ miezzo Prevete Giuseppe Esposito
- Il Brigadiere Ciappa / Il maresciallo Alberto Comes
- Riccardo Spasiano Graziano Dallavalle
- Peppe o’cricco Pasquale Greco
- Federico Francesco Cascione
- Donna Peppenella Sara Borrelli*
- Donna Vinzenza Luisa Bertoli*
- Una donna del popolo Maria Paola Di Carlo *
- Una guardia Christian Magrì *
- Rituccia Federica Gambarana
*Artisti del Coro
Scene Dario Gessati
Costumi Gianluca Falaschi
Ripresi da Anna Missaglia
Light designer Fiammetta Baldiserri
Coreografo e Assistente alla Regia Oliviero Bifulco
Assistente alla Regia tirocinante Andrea Lucchetta
Assistente Scenografo Eleonora Ticca
Maestro preparatore di sala e Maestro alle luci Andrés Jesús Gallucci
Maestro collaboratore di palcoscenico Martino Ruggero Dondi
Maestro ai sovratitoli Giacomo Mutigli
Ballerini Cecilia Pacillo, Oliviero Bifulco
Figuranti Edoardo Pisati, Cristian Canova
Ensemble Strumentale di Palco Elena Mazzoletti (Violino), Giacomo Alfano (Clarinetto), Federico Lisandria (Chitarra), Giorgio Pertusi (Mandolino)
Direttore di Scena Sara Vailati
Maestro del coro Diego Maccagnola
Coro OperaLombardia
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Allestimento del Festival della Valle d’Itria di Martina Franca ripreso dai teatri di OperaLombardia
Teatro Fraschini, 18 novembre 2022
La stagione 2022/23 di OperaLombardia si conferma decisamente di alto livello. Il Teatro Fraschini di Pavia (tappe successive, a gennaio, Como, Cremona e Bergamo, chissà perché non Brescia, occasione persa) ha proposto con coraggio Napoli Milionaria! di Nino Rota, su libretto di Eduardo De Filippo tratto dalla sua stessa commedia, e non ci poteva essere esito migliore, premiato la sera della “prima” da un pubblico assai più folto di quanto si poteva prevedere, attento, partecipe e coinvolto.
Innanzitutto il titolo. Nino Rota è sempre stato guardato con sospetto, lui compositore di colonne sonore per Fellini e non solo, dalla perniciosa intellighenzia che in quegli anni si pasceva e sdilinquiva per Berio, Nono e Stockhausen. Si può facilmente immaginare quindi la selva di sopracciglia alzate quando l’opera debuttò al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1977. Orrore, musica tonale! Orrore, prodotto fruibilissimo dal pubblico! Orrore, richiamo agli schemi del melodramma classico! Orrore, orrore!! Ebbene, signori cari, Napoli Milionaria! è un piccolo grande gioiello nei pressi del capolavoro. Non vederlo, perderlo, o peggio ignorarlo è peccato gravissimo.
Rota (quanto c’è di lui, quanto è riconoscibile, e quanto questo è un merito) costruisce un partitura trascinante e teatralissima, su un testo che, manco a dirlo, è una miniera di tesori e presenta risvolti assai più drammatici, soprattutto nel finale, rispetto alla commedia. La melodia popolare napoletana si mischia allo swing, il jazz al musical, l’aria o i duetti di impostazione tardo ottocentesca agli scatti parlati di matrice quasi verista, con richiami a Gershwin, Bernstein, Puccini. Tutto questo potrebbe dare l’impressione di troppa eterogeneità e invece il tutto, sorretto da un’orchestrazione magistrale, funziona alla perfezione, in un affesco teatral-musicale di rara potenza ed emozione, senza un attimo di cedimento. Grande musica? No, grandissima. Alla beata faccia delle avanguardie di Darmstadt.
Di questo particolare idioma musicale, il giovane direttore americano James Feddeck, alla guida dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, è stato lettore attento, preciso, visibilmente credendoci molto e perciò restituendolo con i giusti colori e le adeguate atmosfere. Palpitava la verità in buca, così come in palcoscenico, grazie a una folta schiera di interpreti tanto bravi vocalmente quanto come attori.
Il cast era dominato da una travolgente Clarissa Costanzo. Il soprano casertano, oltre ad avere la “lingua” del personaggio straordinario di Donna Amalia, ne possiede il temperamento e ne ha reso quindi al meglio il carattere, calandosi in esso anima, corpo e voce. Di questo ruolo musicalmente molto impegnativo, con tanto di aria lirico-spinta nel terzo atto, duetto strappapplausi con il tenore nel secondo, e finale tragico sul corpo del figlio ucciso, che sollecita ampiamente i registri grave e centrale, con frequenti ascese ad acuti scoperti e perigliosi, Clarissa Costanzo ha dominato la scrittura e ha catalizzato l’attenzione in scena. Più che cantare Donna Amalia, lei “era” Donna Amalia. Questo fa la differenza e quindi l’autenticità del Teatro.
Ma le lodi vanno estese a tutti: Mariano Buccino, intenso Gennaro Iovine, Maria Rita Combattelli, sensibile Maria Rosaria, Riccardo Della Sciucca, tenorilmente baldanzoso, nonostante un’annunciata lieve indisposizione, quale Enrico “Settebellizze”, il bravo Francesco Samuele Venuti, che dopo l’incisivo Masetto del Don Giovanni sempre a OperaLombardia, ha confermato le sue doti vocali e sceniche, infondendo al suo Sergente Johnny, che canta in inglese, unico tra i personaggi, morbidezza d’emissione, bel colore timbrico di basso-baritono, seducenti screziature vocali, impegnato in un duetto West Side Story style con Maria Rosaria sedotta e abbandonata.
E poi ancora Marco Miglietta (Amedeo), le centrate e valorose Giovanna Lanza (Adelaide) e Sabina Sanza (Assunta), Roberto Covatta (Pascalino “o pittore”), Giuseppe Esposito (O’ miezzo Prevete), Alberto Comes (Il Brigadiere Ciappa/Il maresciallo), Pasquale Greco (Peppe o’cricco), Francesco Cascione (Federico), Sara Borrelli (Donna Peppenella), Luisa Bertoli (Donna Vinzenza), Maria Paola di Carlo (Una donna del popolo), Christian Magrì (Una guardia), Federica Gambarana (Rituccia).
Ovviamente menzione anche per l’impegnato Coro OperaLombardia, diretto da Diego Maccagnola.
Lo spettacolo proveniva dal Festival della Valle d’Itria di Martina Franca (regia di Arturo Cirillo, scene di Dario Gessati, costumi di Gianluca Falaschi, ripresi da Anna Missaglia, e luci di Fiammetta Baldiserri). Teatro essenziale, funzionale all’azione, curato nella recitazine, essenziale e vigoroso, senza mai essere sovraccarico; musica, parola e vita palpitavano sulla scena.
L’opera non si conclude con la celebre battuta “Ha da passà ‘a nuttata”, ma per passare una bellissima serata Napoli Milonaria! c’è. Che non ce ne si dimentichi, e la si riproponga, ancora e a ancora.
Nicola Salmoiraghi